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Ciò che io chiamo "rosa", con un altro nome, non avrebbe forse lo stesso profumo?

Desirée D'anniballe illustra il suo libro su Sergio De Risio

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"La parola è in assenza della cosa che vorrebbe esprimere".

E' questo il pensiero di Sergio De Risio, non a caso il conceto fondamentale espresso nel libro della dott.ssa Desirée D'Anniballe, "Il linguaggio come luogo dell'altro: Sergio De Risio e la sua poesia" .

Una filosofia quella di De Risio che rispecchia molto il pensiero di Lacan e Shakespeare di cui nel libro vengono fatti chiari riferimenti. "Basti pensare - spiega Desirée - anche alla famosa battuta di Romeo e Giulietta, 'ciò che io chiamo rosa, con un altro nome, non avrebbe forse lo stesso profumo?'"

Un lavoro nato come tesi di laurea, dall'idea di "Scrivere qualcosa che non fosse stato mai scritto prima - racconta - Ed è proprio leggendo le poesie di Sergio De Risio che mi sono appassionata alla sua personalità complessa e sono andata avanti con il mio lavoro fino a farlo diventare questo libro".

 

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